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Le nuove disposizioni introdotte dalla Legge di bilancio 2025 e dal D.lgs. 13 dicembre 2024 n. 192 hanno ridefinito il sistema dei rimborsi per le spese di trasferta dei dipendenti pubblici, stabilendo precise regole per il rimborso dei pasti e per la tracciabilità dei pagamenti.
Tra le principali novità:
• obbligo di pagamento tracciabile per le spese di vitto, alloggio, viaggio e trasporto;
• le spese devono essere pagate con bonifici, carte di credito/debito, assegni o tramite app collegate a un IBAN;
• il mancato rispetto delle nuove regole comporta la tassazione fiscale e previdenziale per il lavoratore;
• le nuove disposizioni sono entrate in vigore dal 1° gennaio 2025 e avranno impatto sul modello Redditi 2026;
• eccezioni: le spese per parcheggio e trasporto pubblico restano escluse dall’obbligo di tracciabilità. Per quanto riguarda le spese di trasporto, bisogna precisare che la nuova legge di bilancio si applica solo ai servizi pubblici non di linea (taxi, noleggio auto, car sharing, NCC) e non rientrano nella nuova disposizione i trasporti di linea (treno, bus, ecc.).
Per ottenere il rimborso Il dipendente dovrà allegare i documenti fiscali che attestano la spesa (fattura o ricevuta fiscale) e la ricevuta del POS al modulo di rimborso. Diversamente, qualora il dipendente paghi in contanti il pasto durante una visita d’istruzione o uscita didattica, la somma che l’istituzione scolastica gli accrediterà a titolo di rimborso sarà soggetta alle ritenute previdenziali ed erariali al pari di un qualsiasi
compendio erogato al dipendente.
Infine, per quanto concerne il limite massimo di pasti rimborsabili, la normativa prevede che ciascun dipendente possa ottenere il rimborso di un massimo di due pasti giornalieri ed è necessario che il loro importo non superi i limiti consentiti, riportati nell’allegato A, ai sensi dell’art. 5 del DPR n. 395/1988.
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Piera Fattibene
Concetta Tricarico